Sei in: Home page>Dettaglio notizia
 
 

Informazioni correlate:

John Mpaliza e Alex Zanotelli lanciano un appello per fermare i massacri di Beni in RD del Congo
FIRMA LA PETIZIONE ONLINE SU CHANGE.ORG >>

Libia, Rete Disarmo: gli interventi militari non risolveranno situazione né batteranno terrorismo
Comunicato stampa della Rete Italiana per il Disarmo - 03 agosto 2016 >>

Africa ancora affamata
Rapporto Sofi 2015 (Lunedì 1 giugno 2015) >>

Strage migranti, associazioni: Europa colpevole, smetta di stare a guardare
E' un coro unanime quello delle associazioni dopo la terribile tragedia di domenica 19 aprile 2015, una tragedia che rischia di essere una delle più gravi del Mediterraneo >>

Nuovo rapporto Sudan 2014 - 2015 di Italians for Darfur ONLUS
Presentato il 26 febbraio 2015 al Senato della Repubblica Italiana >>

Ebola: guarire dal virus spesso non basta
L'epidemia in Africa Occidentale >>

Sud Sudan: Campagna contro i bambini soldato
30 ottobre 2014 >>

TRE VITE PER L’AFRICA: OLGA, LUCIA, BERNARDETTA
Burundi >>

Giornata Mondiale del Rifugiato 2014
20 giugno 2014 >>

Africa, crescita vulnerabile
Rapporto African Economic Outlook 2014 >>


Congo, 14 anni a Lubanga per l'uso dei bambini soldato
Crimini di guerra
L'AJA - È stato condannato a 14 anni dalla Corte penale internazionale Thomas Lubanga, leader di una milizia della Repubblica Democratica del Congo (Rdc). Lo scorso 14 marzo, Lubanga era stato riconosciuto colpevole dalla Corte di crimini di guerra 1 per aver rapito e arruolato bambini soldato nella guerra civile in Ituri, nell'est della Rdc, del 2002-2003.

La condanna, votata in maggioranza dalla Corte, è stata letta pubblicamente dal giudice Adrian Fulford, che ha precisato come gli anni passati in detenzione provvisoria dal 2006 saranno scontati dalla pena definitiva. L'accusa aveva inizialmente richiesto 30 anni di reclusione, ma si era dichiarata disposta a ridurla a vent'anni se il signore della guerra si fosse "scusato sinceramente" con le vittime dei reati da lui commessi. La sentenza definitiva, la prima della Corte da quando è entrata in funzione nel 2003, ha tenunto conto di un'attenunate: secondo i giudici infatti Lubanga ha collaborato con la Corte durante tutto il processo nonostante la "pressione costante e ingiustificata" a cui lo sottoponeva l'accusa.

La difesa non ha ancora dichiarato l'intenzione di impugnare la sentenza in appello. Gli avvocati di Lubanga hanno a disposizione 30 giorni, a partire da quando il loro assistito avrà preso coscienza della traduzione francese del testo, redatto in inglese.

Rinchiuso nel centro di detenzione speciale della Cpi a Scheveningen fin dal 2006, Lubanga è stato il primo ricercato per crimini di guerra mai arrestato in base a un ordine di cattura emesso dai magistrati delle Nazioni Unite. Fondatore dell'Unione dei Patrioti Congolesi (Upc), un movimento insurrezionale appoggiato dall'Uganda, fu anche comandante delle Forze Patriottiche per la Liberazione del Congo (Fplc), braccio armato del gruppo. Durante la Seconda Guerra del Congo ordinò massacri di matrice etnica nella provincia nord-orientale di Ituri, il cui capoluogo Bunia nel 2002 fu conquistato dai suoi adepti, che si resero responsabili di spaventose carneficine. I bambini maschi erano costretti ad arruolarsi nella milizia a combattere e uccidere. Le femmine erano invece sfruttate come schiave sessuali per i ribelli. L'accusa non è stata però in grado di provare le imputazioni di carattere sessuale oltre ogni ragionevole dubbio.

Bosco Ntaganda, co-imputato di Lubanga ed ex vice capo del Fplc, è oggetto di un mandato d'arresto da parte della Corte penale internazionale dal 2006 per gli stessi crimini di guerra Lubanga. Generale dell'esercito congolese ancora a piede libero, Ntaganda è accusato di essere a capo di una rivolta in corso nella RDC orientale.
10/07/2012 - Fonte: www.repubblica.it (10 luglio 2012)

Archivio Notizie e Appuntamenti
Home Page

 
 

F.A.L.M.I.
- All Rights Reserved