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La Comunità F.A.L.M.I. di Archer's Post

Le prime Missionarie FALMI inviate dalla Fondatrice nella neonata Diocesi di Marsabit e nella Missione di Archer’s Post, su invito di Monsignor Carlo Cavallera, Missionario della Consolata, furono Elisa, Gianfranca e Luigia. Giunsero nella zona desertica del Nord del Kenya, nel dicembre del 1965.

La Missionaria Elisa Borghi mentre distribuisce il cibo ai poveri - click per ingrandire La compianta Missionaria Gianfranca Campagnoni con una bimba Samburu in braccio - click per ingrandire La Missionaria Luigia Cuppoloni con una mamma e bimba Samburu - click per ingrandire

Le Missionarie erano destinate alle attività sociali, infermieristiche, educative e formative.
Ad accogliere le giovani Missionarie laiche, nella nascente missione, c’erano i Missionari della Consolata.

L’ambiente si presentò agli occhi delle prime FALMI, come difficile ed ostile, con le sue spine e i pungenti alberi di acacie, la polvere ed i sassi di quarzo, con le diverse popolazioni nomadi locali sparse e in movimento, sul vasto territorio, nella continua ricerca di acqua e di cibo, per se stessi e il bestiame.

Non esisteva ancora alcun edificio in muratura, i Padri vivevano in una capanna temporanea di metallo, mentre la casa per le Missionarie era in costruzione.
Gli inizi non furono facili… lo slancio e la gioia di vivere al servizio dei poveri, si scontrava ad ogni istante, ogni giorno, con la difficoltà di poter comunicare usando le lingue locali, con la sofferenza di toccare da vicino ed in modo personalissimo così tanta povertà, sofferenza, indigenza, malattie e mancanza di medicinali e di cure. Anche i predoni somali contribuivano a rendere difficile la situazione provocando paura perché nelle loro scorribande, facevano razzie di bestiame e di persone.
Dopo alcuni mesi di tirocinio nell’uso della lingua e nell’avvio delle prime attività il deserto iniziò a presentare i primi accenni di fiori. Si cercava di imparare in fretta i saluti, i convenevoli d’uso, le frasi indispensabili per i primi approcci con le popolazioni Samburu e Turkana.

Una FALMI in particolare riusciva ad avvicinare le persone di ogni sesso ed età, conquistandosi la loro fiducia. Cercò di capire gli usi e costumi locali partecipando alle cerimonie tribali, in occasione di riti di iniziazione, matrimoni, riconciliazioni fra clan, nascite e morti.

La missionaria Mimma che dona il cibo ai bambiniLe attività iniziali furono una semplice scuola di cucito per ragazze e donne e un asilo all’aperto per centinaia di bambini vestiti solo di sole.

Un’altra Missionaria, ancora allieva nello studio del Kiswahili, in breve tempo dovette assumere la direzione della scuola elementare e l’insegnamento.

In campo infermieristico, le infermiere preparate a questo compito si alternavano nella cura dei molti ammalati, visitandoli anche nei villaggi.
Appena fu possibile, si costruì il dispensario di pochi posti letto per le emergenze e la maternità.
Più tardi, alle Missionarie fu richiesta un’infermiera che svolgesse il compito di coordinamento del servizio medico-assistenziale dell’intera Diocesi di Marsabit, visitando regolarmente i diversi centri sanitari della vastissima area. Con l’impegno e la collaborazione di tutti venne avviato un programma di vaccinazioni a tappeto, di mamme e bambini. I vaccini, prelevati mensilmente da Nairobi, venivano portati ai dispensari nel deserto, mantenendo la necessaria catena del freddo.

Nel corso degli anni diverse Missionarie si sono avvicendate nella Missione di Archer’s Post. L’obiettivo e l’impegno di tutte è stato, è e continuerà ad essere, in favore di ogni persona, a qualsiasi religione appartenga, di qualsiasi età e sesso, mettendo attenzione che ciascuno possa svilupparsi integralmente, nell’ambiente in cui vive.

Negli ultimi anni l’attività con le ragazze e le donne si è in parte ridotta e modificata.
È possibile insegnare taglio e cucito alle ragazze, nei periodi in cui queste sono libere dagli impegni scolastici. Molte donne, trovano difficile recarsi periodicamente alla Missione per imparare a cucire. I mercatini locali offrono vestiti usati a prezzi bassissimi.
Le donne che hanno imparato il lavoro di cucito e di confezione di piccoli oggetti di artigianato locale, preferiscono portare a casa il lavoro da fare, così facendo possono guadagnare un poco di denaro, continuando a seguire anche l’andamento della propria famiglia.

Oggi, dove è possibile, le Missionarie F.A.L.M.I. collaborano nell’insegnamento della religione e svolgono attività di animazione, nelle scuole elementari.
Si occupano ancora della direzione della scuola dell’infanzia, composta da ben 4 classi. Le insegnanti locali sono coadiuvate da ragazze che fanno il loro tirocinio. Per i piccoli alunni, l’asilo è il luogo dove oltre che imparare moltissime cose è possibile anche ricevere almeno la prima colazione e un pasto al giorno. Oltre all’asilo nel contesto di Archer’s Post, si cerca di seguire anche le attività dei piccoli e poveri asili periferici.

In ambito infermieristico-sanitario, nel corso degli anni il piccolo dispensario è stato ampliato e reso sempre più funzionale fino a divenire negli anni 80, un Centro sanitario, con 4 infermiere ostetriche locali qualificate, personale ausiliario paramedico, addetti alla ordinaria manutenzione del complesso.
Attualmente il Centro Sanitario di Archer’s Post possiede 28 posti letto. Lo sviluppo di nuove malattie come l’AIDS richiede una particolare attenzione per i malati gravi e terminali e le loro famiglie: si cerca di migliorare l’ambiente ed i servizi offerti durante i periodi di ricovero. Un intenso lavoro di prevenzione e cura viene svolto con le gestanti ed i neonati, che vengono seguiti ed assistiti nei primi anni di vita.

Altri generi di aiuto che vengono portati alle popolazioni locali sono:

  • La sponsorizzazione dei bambini di scuola, mediante l’adozione a distanza. Spesso il contributo richiesto per una singola adozione, porta aiuto e sollievo all’intera famiglia;
  • L’assistenza di vecchi e malati che non hanno famiglia e possibilità economiche per sopravvivere;
  • La promozione ed il sostegno di opere e attività a beneficio della collettività;
  • Il micro crediti a famiglie o gruppi che necessitano di un aiuto straordinario per risolvere situazioni di emergenza.

 

Lo sviluppo e il cambiamento delle attività missionarie va di pari passo con quello delle popolazioni locali e con la crescita e affermazione della Chiesa e Comunità cristiana autoctona.
Nel 2001 venne ordinato il primo Sacerdote Turkana nativo del luogo.
Oggi la presenza dei Missionari della Consolata è stata sostituita dal Clero africano. Attualmente la Comunità cristiana di Archer’s è guidata da due Sacerdoti e da catechisti locali.
La Diocesi di Marsabit è stata divisa. Archer’s Post adesso fa parte della nuova Diocesi di Mararal.
Le FALMI continuano la loro presenza ed il loro servizio missionario con lo slancio degli inizi (pur nei limiti di numero e di età), nel loro caratteristico stile di ausiliarietà e francescanità, guidate dall’esempio luminoso di Maria, Stella dell’Evangelizzazione.

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